Home La giunta comunale di Firenze vara una moratoria di tre anni per ristoranti e minimarket, Stefani: "Atto necessario anche a Lucca"

La giunta comunale di Firenze vara una moratoria di tre anni per ristoranti e minimarket, Stefani: "Atto necessario anche a Lucca"

Prende la parola Benedetto Stefani, presidente provinciale del sindacato Fipe ristoratori Confcommercio Lucca, nell’apprendere la notizia che la giunta del Comune di Firenze ha appena deliberato una moratoria che per 3 anni impedirà l’apertura di nuovi ristoranti e minimarket.

“Un tema questo – afferma Stefani – che ovviamente interessa molto da vicino anche la città di Lucca e per il quale Confcommercio si batte da tempo. Come noto, il Consiglio comunale di Lucca ha approvato all’inizio del 2016 una moratoria (che ha reso proprio Lucca prima città ad adottare provvedimenti in questo ambito) che ha stoppato l’apertura di nuovi bar e paninoteche in città, grazie al lavoro di Confcommercio con la Commissione centro storico e il sindacato Fipe: un ottimo risultato ma che con il tempo, come accade per i provvedimenti sperimentali, si è rivelato insufficiente a frenare le aperture indiscriminate”.

“Ecco perché – prosegue Stefani – chiediamo oggi con forza che la moratoria del Comune di Lucca venga prolungata dal punto di vista temporale ed estesa anche alle categorie dei ristoranti e dei negozi di vicinato seguendo l’esempio di Firenze che, non lo dimentichiamo, ha dapprima preso spunto da Lucca per poi allargare la propria moratoria, comprendendo appieno come città di cultura come le stesse Firenze e Lucca debbano tener conto non solo della salvaguardia e della tutela dell’arte e dei monumenti, ma anche della qualità del commercio, con tutte le ricadute in termini di decoro e di immagine che essa racchiude. Un ragionamento, questo, peraltro condiviso in pieno anche dalla Regione Toscana per la tutela dei centri storici della città d’arte”.

“Purtroppo - termina Stefani - è sotto gli occhi di tutti il fallimento totale della politica delle cosiddette liberalizzazioni, che hanno portato all’apertura indiscriminata di attività di ogni genere senza nulla aggiungere sul piano dell’offerta, ma finendo anzi con lo strangolare piccole imprese magari anche con una lunga storia alle spalle, con la conseguente perdita di numerosi posti di lavori. E’ ora di dire stop”.