Home Primo weekend d’estate, l’appello ai giovani di Sandra Bianchi (Fipe baristi): “Divertitevi, ma in modo responsabile: no all’etichetta di malamovida”

Primo weekend d’estate, l’appello ai giovani di Sandra Bianchi (Fipe baristi): “Divertitevi, ma in modo responsabile: no all’etichetta di malamovida”


Alla vigilia del primo weekend d’estate, la presidente provinciale di Fipe baristi Confcommercio Lucca Sandra Bianchi prende la parola per alcune considerazioni sulla questione della cosiddetta “movida” giovanile.

“L’ingresso in zona bianca della Toscana – dice Bianchi – è un vero e proprio simbolo per una regione che vuole ripartire e tornare quanto prima a una completa normalità, con tutto ciò che questo comporta in termini di orari e spostamenti delle persone. Da parte nostra, cogliamo l’occasione per ribadire come il comportamento dei nostri colleghi, soprattutto a Lucca, sia stato esemplare nel corso dell’intera emergenza sanitaria, dal momento della sua esplosione fino ad oggi. Parliamo di adeguamento ai protocolli anti covid, rispetto del distanziamento sociale, sacrifici economici per avere in dotazione un servizio di security privata che vigili su ciò che accade all’esterno dei locali, e altro ancora”.

“Certi del fatto che questa professionalità e questo impegno da parte dei nostri colleghi andranno avanti – prosegue Bianchi - cogliamo l’occasione per lanciare invece un accorato appello ai giovani, a coloro che la movida la vivono e la rappresentano. Capiamo la voglia di uscire, divertirsi e stare con gli amici. Capiamo la voglia di ritrovarsi e tutto il resto, ma occorrono senso di responsabilità e rispetto delle regole: ecco perché esortiamo i ragazzi a far festa con criterio, aiutando loro per primi gli esercenti dei locali nel loro lavoro ed evitando così che la loro voglia di divertirsi venga etichettata come simbolo di malamovida”.

“La voglia di normalità è tanta – conclude la presidente provinciale di Fipe baristi –, ma serve l’impegno di tutti per tornare davvero al più presto e completamente alla vita e alle abitudini pre covid”.