Home Le sagre a Massarosa continuano ad aumentare, Confcommercio: "Non ci siamo, il Comune ci convochi e ci ascolti"

Le sagre a Massarosa continuano ad aumentare, Confcommercio: "Non ci siamo, il Comune ci convochi e ci ascolti"

Più sagre e feste a Massarosa, tutto il contrario di quanto richiesto da Confcommercio e Confesercenti. Le due associazioni di categoria infatti, a fine del 2016, avevano espresso la necessità di rivedere il regolamento in materia al fine di contenere il fenomeno delle sagre, che sta creando gravi difficoltà al settore della ristorazione nel proprio nel periodo estivo.

"Nel 2017 - si legge nella nota congiunta - saranno ben quindici le sagre che, senza pagare suolo pubblico né tassa sui rifiuti, potranno fare servizio al tavolo con addirittura quindici portate, avere il bar che serve un numero illimitato di dolci e bevande ed avere la sala da ballo: risulta evidente la concorrenza sleale nei confronti dei ristoranti, sottoposti invece a controlli e tassazione ben più gravosi".

Proprio il mantenimento del servizio al tavolo, che invece è caratteristica vera e propria dei ristoranti, è uno dei motivi che induce Confcommercio e Confesercenti ad una vibrata protesta nei confronti della stasura del regolamento.

"Senza contare - prosegue la nota- che in molti casi non c'è alcun legame tra il prodotto “simbolo” della sagra ed il nostro territorio, come nel caso della festa della birra o della pizza in alternativa ai menù tradizionali, non proprio una peculiarità di Massarosa. In base all'attuale regolamento un'associazione non solo può organizzare una sagra e una festa tradizionale ma può usufruire anche dei giorni di un’altra associazione per fare la seconda sagra. E' concesso inoltre recuperare tre giorni in caso di maltempo mentre lo stacco fra una sagra e l’altra è di un solo giorno. Siamo rammaricati che l'amministrazione non sia riuscita ad arginare questo fenomeno che mette in serio rischio la ristorazione tradizionale del territorio, nonostante alcuni incontri in cui le categorie e le associazioni sembravano aver trovato alcuni punti d’incontro sul pagamento della Tari, sulla riduzione delle portate e su altri punti molto importanti".

"Il Comune - insiste la nota - ha manifestato la volontà di far pagare un semplice contributo spese- non ancora quantificato - alle associazioni, ma questo non è destinato alla raccolta dei rifiuti, che verrà ripartita tra tutte le altre attività economiche, con i ristoratori dovranno beffardamente pagare in quota parte anche la spazzatura prodotta dalle sagre".

"A tutela delle attività economiche che pagano tasse e danno occupazione - conclude la nota - chiediamo di essere ascoltati dalla commissione sport, cultura e turismo alla presenza del sindaco Mungai per parlare di questa spiacevole situazione, che necessità di alcune modifiche improprogabili".