Sosta e mobilità, Confcommercio e Commissione bocciano in toto il piano del ComuneAffollata assemblea martedì sera a Palazzo Sani, sede di Confcommercio, indetta dall’associazione e dalla sua Commissione Città di Lucca per presentare ai commercianti lucchesi – sia quelli del centro storico che quelli dei principali quartieri della prima periferia – il nuovo piano della mobilità e della sosta del centro storico a cui sta lavorando l’amministrazione comunale. Una ottantina circa gli imprenditori presenti che hanno gremito il salone di Palazzo Sani, a riprova di quanto sentita sia la questione. La sintesi della serata è che l’assemblea boccia in toto il piano a cui il Comune sta lavorando, sia nella sua impostazione generale, sia nella conclusioni specifiche che ne derivano. E nel rigettare con forza un piano che comporterebbe ricadute disastrose sul piano del commercio, chiede all’amministrazione comunale di bloccare l’iter e di azzerarlo, ripartendo da zero innanzitutto con uno spirito di condivisione reale, venuto meno finora su un tema invece di fondamentale importanza per il futuro del commercio lucchese e quindi, di conseguenza, bisognoso del contributo di tutti gli addetti ai lavori. La prima, grande critica mossa martedì dai commercianti presenti al progetto è legata infatti al metodo adottato in queste settimane dall’amministrazione, che ha reso note – e pubblicate sul suo sito – soltanto 33 delle 49 pagine che compongono il piano, non rendendo pubbliche invece le 16 pagine in cui si parlava, fra l’altro, della volontà di realizzare due nuovi varchi telematici a fascia oraria in piazza Santa Maria e all’interno di Porta Sant’Anna. Altra forte contestazione che arriva dagli imprenditori lucchesi è quella legata al numero dei posti auto – interni alle Mura, ma esterni alla attuale Ztl – che l’amministrazione comunale vorrebbe rendere promiscui, ovvero sia a servizio sia dei residenti che dei commercianti e dei loro clienti: si parla infatti di circa 1150 posti auto che, divisi finora in striscia blu e striscia gialla, diventerebbero a servizio di entrambe le realtà. La contestazione su questo punto nasce dal fatto che di questi 1150 stalli, oggi circa 950 siano a striscia blu e gli altri 200 a striscia gialla: metterli tutti a disposizione di tutti creerebbe un notevole squilibrio numerico a svantaggio degli attuali fruitori degli stalli a pagamento, che guadagnerebbero 200 posti in più dove parcheggiare, perdendo però la “esclusiva” sugli altri 950 che potrebbero essere utilizzati in pianta stabile dai residenti. Molti dei presenti all’assemblea hanno sottolineato come qualsiasi nuovo piano della sosta non possa prescindere dalla preliminare individuazione di nuovi parcheggi a servizio del commercio, tenuto conto anche dei tanti contenitori vuoti e spesso abbandonati che si trovano in centro storico. L’ex Manifattura è l’esempio più lampante, ma gli edifici potenzialmente fruibili sono molti, anche privati: ad oggi, infatti, il piano dell’amministrazione comunale non prevede un solo parcheggio in più, ma anzi rende ancora più problematica una accessibilità al centro che già da anni – dopo l’introduzione dei varchi telematici dal 2011 in poi – presenta disagi enormi per il tessuto commerciale. La convinzione netta dei commercianti presenti all’assemblea è che il nuovo piano avrebbe ricadute drammatiche non solo per gli imprenditori del centro storico, ma anche per quelli dei quartieri della prima periferia, che si intaserebbero delle auto di coloro che devono recarsi in città, ma non hanno modo di accedervi. Per tutta questa serie di ragioni, l’associazione sta lavorando in queste ore alla stesura di un documento contenente tutte le osservazioni al piano raccolte ieri sera fra i commercianti, alla quale seguirà poi nei prossimi giorni una massiccia raccolta di firme di contrarietà al piano stesso che coinvolgerà non solo i commercianti, ma anche la loro clientela. A questa iniziativa di protesta potrebbero seguirne altre nelle prossime settimane, indicate dai commercianti. Confcommercio e Commissione chiedono all’amministrazione non solo di bloccare l’iter avviato in maniera completamente errata proprio nel cuore dell’estate – stagione che per diversi e ovvi motivi non può essere idonea a discutere un progetto che mira a rivoluzionare e stravolgere sosta e mobilità -, ma chiedono sin da ora all’amministrazione stessa un dibattito pubblico con il mondo degli imprenditori, in modo da presentare finalmente in modo chiaro non solo le ragioni che hanno portato alla nascita di questo progetto, ma anche quali siano le intenzioni e le linee guida che intende portare avanti per un futuro del commercio che oggi appare più che mai a rischio e minato da tante incertezze e ostacoli di ogni genere, come se già non bastassero le mille criticità di natura legislativa, fiscale e congiunturale che la crisi iniziata nel 2008 genera da anni a livello nazionale.